Cicale

Dicono che il caldo aumenterà.

Negli ultimi tre giorni, dopo cena, abbiamo avuto temporali e improvvisi scrosci d’acqua che, per fortuna, non hanno fatto molti danni nel nostro orto-giardino.

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La cigale et la fourmi
china e pastello su carta colorata
mie opere

Era un bel po’ che non sentivo le cicale, ora ce n’è una che frinisce, senza tregua, su una pianta qua fuori dalla finestra: le reciterò la poesia di La Fontaine che ho imparato durante il mio primo corso di francese.
Magari andrà a trovare la formica e si metteranno d’accordo per questo prossimo inverno, anche se non credo che con questi inverni, ormai senza neve e freddo, la cicala avrà molti problemi.

40 pensieri su “Cicale

  1. Se non cì è frinìo di cocale … o una fetta di cocomero bello maturo e ghiacciato, NON E’ ESTATE !!! 😀
    Eppoi, questa cicala che hai disegnato Tu … cara @Nedina che bella, e quanto sei stata brava a rifinirla in ogni particolare !
    Avesse visto Garcia Lorca il tuo splendido disegno … ne avrebbe scritto così !
    °°°
    Cicala!
    Beata te,
    che sopra il letto di terra
    muori ubriaca di luce.

    Tu sai delle campagne
    il segreto di vita,
    e il racconto della vecchia fata
    che nascere sentiva l’erba
    rimane nascosto in te.

    Cicala!
    Beata te,
    che muori sotto il sangue
    di un cuore azzurro.
    La luce è Dio che scende,
    e il sole
    breccia per dove filtra.

    Cicala!
    Beata te,
    che senti nell’agonia
    tutto il peso dell’azzurro.

    Tutto il vivo che passa
    dalle porte della morte
    va con la testa bassa
    e un’aria bianca assonnata.
    Con parola di pensiero.
    Senza suoni… Tristemente,
    coperto dal silenzio
    ch’è il mantello della morte.

    Ma tu cicala assorta,
    piena di suoni, muori
    e resti trasfigurata
    in suono e luce celeste.

    Cicala!
    Beata te.
    T’avvolge nel suo mantello
    lo Spirito Santo stesso
    ch’è luce.

    Cicala!
    Stella sonora
    sopra i campi addormentati,,
    vecchia amica delle rane
    e dei grilli neri,
    hai sepolcri d’oro
    nei raggi vibranti
    del sole che ti colpisce dolcemente
    nel vigore dell’estate,
    e il sole porta via la tua anima
    per farla luce.

    Il mio cuore diventi cicala
    sopra i campi divini.
    Muoia cantando lentamente
    nel cielo azzurro ferito
    e quando starà per spirare
    la donna ch’io so
    lo sparga con le sue mani
    nella polvere.

    E il mio sangue sopra la campagna
    sia limo dolce e rosato
    dove le zappe affondino
    gli stanchi contadini.

    Cicala!
    Beata te!
    che ti feriscono le invisibili spade
    dell’azzurro.

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  2. O mamma, @Nedina ??? 😯
    Nooooono, bella mia, poichè è dal frinìo di una cicala, la stessa da te così finemente disegnata, che Garcia Lorca, prima di esser fucilato dai nazi-fascisti di Franco, scrisse quella sublime ODE ALLA CICALA ! 😀

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    • Lo so:
      !Cigarra!
      !Dichosa tù!
      que sobre el lecho de tierra
      mueres borracha de luz[…]

      E’ che mi sembrava un po’ troppo scomodare il Poeta spagnolo per così poco.
      Ciao Cavaliere, sono appena uscita da una doccia bollente, poi mi occuperò di verdure per una buona ratatouille
      Buona giornata.

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    • No, mi era proprio sfuggita, anche se ogni tanto vado a sollevarmi lo spirito con i tuoi articoli più vecchi.
      L’ho letta, goduta e commentata. Proprio goduta.
      Ciao Guido, buon pomeriggio.
      Le cicale stanno sugli alberi, se ne hai di vicini a casa le senti, altrimenti devi andare dove ci sono alberi.
      A Bardolino, quando andavo in vacanza nel bungalow di mio fratello, c’erano eserciti di cicale addestrate a rompere i timpani a tutti, sugli alberi della zona, da usare un lanciafiamme, se avessi potuto.

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  3. Beh … se non ci fosse il frinire di una cicala, o una fetta di anguria bella fresca, oppure un gelato da leccare sotto le stelle … che Estate sarebbe ??? 😯

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    • acci loro…
      Una volta c’erano solo di notte le zanzare. Ricordo che da ragazza potevo prendere il sole nuda nel nostro giardino, nei pomeriggi d’estate, tanto non mi vedeva nessuno. Adesso se esco per irrigare i fiori, devo mettermi il burka se non voglio essere mangiata viva.

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  4. Vero … mia cara ortolana !!! 😥
    Peraltro, preso atto che le zanzare ci sono anche d’ inverno, quelle gran figlie di zoccola una volta ronzavano … e cioè emettevano un rumorino zzzzz da noi udibile, e, magari all’ ultimo momento, potevamo sottrarci al loro immisericordioso pungiglione … oggi come oggi, sono silenziosissime, e ci accorgiamo di esser stati pizzicati solo quando cominciamo a grattarci ! E, comunque, potevamo vederle caracollare, un tempo e, con il giornale arrotolato a mo’ di bastone, eravamo in grado di spiarcicarle sulle pareti o sulle parti del nostro corpo su cui si erano posate ! Oggi invece, non vediamo alcunchè, non sentiamo più nessuno zzzzzz … e, d’ amblè, ci cominciamo a grattare furiosamente ! Cos’ è accaduto ??? Che si sono presentati al banchetto del nostro sangue gli stramaledettissimi pappataci … e questi sono di gran lunga più terribili sia delle comuni zanzare nostrane che delle zanzare tigri, poichè sono assolutamente invisibili … e non c’ è indumento, o autan, o zampirone che possa fermarle !!!
    Ah … che bella stagione è l’ estate, li mortacci sua !!! 👿

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    • Pappataci da noi nemmeno uno quest’anno, devono essere emigrati in un luogo più fresco.
      Comunque un giorno o l’altro le zanzare le frego: prenderò una sbornia colossale, la prima della mia vita, con grappa, cognac e armagnac, poi le voglio vedere ballonzolare in giro a farsi multare dall’alcool-test.

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  5. Ah ah ah ah … non ti illudere, mia buona amica !
    Quelle, da astemie che erano … sono diventate bevitrici incallite, e poi ci sono anche i moschini, generati dall’ alcool della frutta troppo matura e dalla vendemmia che quest’ anno sarà prematura, i quali ci/ti verranno a rompere i coglioni zigzagando su di te, fra una zanzara e l’ altra, pronti anche loro, figli di zoccola, a dissetarsi del tuo sangue saturo di alcolici !!! 👿

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  6. Eggià … quelle figlie di mignotta di zanzare, pappataci, moschini a te non potrebbero mai rompere ciò che non hai ( a meno che Tu non sia un ermafrodito … il che non è ), ma resta il fatto che Tu, ove Tu ti abbandonassi all’ alcool, non potresti comunque evitare che quelle bestiacce ( li mortacci loro … ) ti succhino il sangue !!! 😀
    Post Scriptum . Da militare, ebbi un amico che scrisse questa poesia : “Amo la cicala – perchè vive – senza paracadute” ! Si chiamava @Corrado Ranucci … ed io non lo rividi più, se non nel sogno … dove le amicizie struggenti non conoscono mai il tramonto ! 😦

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  7. Era una splendida metafora … che stava a spiegare, in forma poetica, una persona che ama “vivere intensamente” allo sbaraglio, fosse pure per una sola estate” ! Corrado, fu il secondo Poeta, insieme a Garcia Lorca, che parlava bene della cicala ! Ricordo che una volta, noi due reclute al C.A.R. eravamo usciti per la prima volta fuori dalla Caserma Dal Monte …. Mentre camminavamo, vidi su un marciapiede, una splendida Madonna disegnata con gessetti colorati . Sotto, l’ anonimo madonnaro aveva scritto tre versi in francese . Non conoscendo io questa lingua, chiesi a Corrado che, nel ’68 aveva soggiornato a Parigi e che quindi conosceva assai bene il francese, cosa volessero dire, ed egli me li tradusse in questo modo : VORREI ESSERE UNA LACRIMA,
    PER NASCERE DAI TUOI OCCHI,
    VIVERE SULLE TUE GUANCE
    E MORIRE SULLE TUE LABBRA !
    Credo che questi quattro versi siano la più bella e tenera dichiarazione d’ amore di un uomo ad una donna ! 😀

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    • Sei un inguaribile romantico.
      Parole d’amore se ne dicono tante, alcune più belle di altre e molte le ho sentite anch’io. A volte, però, sono quelle non dette, le più importanti, quelle lette in uno sguardo, magari solo per un attimo, indimenticabile.
      P.S.: Caserma Dal Monte…Pesaro? 28° Reggimento Fanteria “Pavia”?

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  8. Sì … è proprio così !
    Pesaro ( la città del mio cuore, insieme alla natìa Roma ), Caserma Dal Monte ( con annessa Caserma Cialdini … oggi parte dell’ Ospedale di Pesaro ), Viale della Liberazione n° 7 … a due passi dalla Stazione dei treni, dal mio Hotel S.Marco ( che è un po’ casa mia … e che, peraltro, è l’ unico albergo nel centro storico di Pesaro ), 28° RGT Fanteria “Pavia” CAR, periodo Giug/69 – sette/70 ! Come hai fatto a saperlo con tanta esattezza ???
    A sera …. nella camerata della 5^ Compagnia, dove ero stato inglobato, una volta messici in branda … si cantava :
    La sera suona il silenzio, socchiudo gli occhi pensando a te,
    guardando la camerata vedo qualcuno triste come me ….
    Un nodo mi stringe in gola, ed una lacrima mi scende giù,
    allora bambina cara, ti stringo forte e non ti lascio più !!!
    Si, piccola @Nedina, sono un inguaribile romantico …. è un difetto al giorno d’ oggi ??? 😯

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    • No, buon vecchio Amico, non è un difetto essere romantici, soprattutto oggi, staremmo tutti meglio se ce ne fossero di più.

      Come ci sono arrivata? Facile oggi, con la ragnatela del web. Sono curiosa, dietro agli avatar si nascondono esseri umani con le loro storie, il loro vissuto: è bello saperne di più, invece del mordi e fuggi di questa comunicazione veloce e superficiale. Con te, con Guido e altri, mi piace condividere qualcosa in più, visto che siete disponibili al dialogo, alla condivisione…brandelli di vite che si incontrano, si incrociano, come da pendolari su un treno, compagni di viaggio.
      Ciao Cavaliere, ti auguro una bella serata, una notte serena.

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