Stamane sono stata svegliata da un cinguettio, anzi un pigolio insistente:
un uccellino, forse un Luì piccolo, su un ramo fuori dalla finestra e mi è tornata in mente una poesia di Arturo Graf, studiata tanti e tanti anni fa.
Uccelletto
In cima a un’antica pianta
nel roseo ciel del mattino,
un uccelletto piccino
(oh, come piccino!) canta.
Canta? Non canta: cinguetta.
Povera, piccola gola,
ha in tutto una nota sola,
e quella ancora imperfetta.
Perché cinguetta? Che cosa
lo fa parer sì giulivo?
S’allegra d’esser vivo
in quella luce di rosa.
Che bella, baci cara, buona serata, ❤
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Buona giornata Laura e grazie.
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Baci cara, ❤
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Non leggo quasi mai le poesie. Questa l’ho letta. Molto bella.
Buona notte.
Quarc
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Sì, è graziosa. Mi piacciono molto anche le poesie del Pascoli “I nuovi poemetti e Miricae”, si addicono al mio animo campagnolo e frugale.
Buona giornata a te.
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E’ carina. Con un pizzico di tristezza in quella piccola gola mononota.
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Già, una nota monocorde.
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Sei molto brava
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Grazie, ma la poesia è di Arturo Graf e il disegno di John Wright.
Ciao, buona serata.
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Mi riferivo al disegno, mi era sfuggita la paternità. Non credo di esagerare se ho potuto pensare che lo avessi fatto tu
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Grazie!
Ti auguro una serena notte e bei sogni.
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Grazie, ho dormito bene 😉
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